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Calcolo dinamico secondo UNI EN ISO 52016-1:2018


 


Il nuovo quadro normativo europeo per il calcolo della prestazione energetica degli edifici


 

Il 9 luglio 2018 è entrata in vigore, a livello comunitario, la revisione della direttiva EPBD  (Energy Performance of Building Directive) che si inquadra, nell’ambito del settore delle costruzioni, nella

più ampia strategia di contenimento dei consumi energetici nella misura del 20 % entro il 2020 (ovvero uno dei tre obiettivi del programma 20-20-20, finalizzata anche alla contestuale riduzione

del 20 % delle emissioni di CO2  e dell’aumento nella misura del 20 % dell’impiego di energia primaria da fonte rinnovabile).

Entro 20 mesi a partire da tale data (quindi entro il mese di marzo 2020), i paesi membri dell’Unione devono provvedere al recepimento del pacchetto normativo europeo nell’ambito della

normativa tecnica nazionale, in modo da predisporne, tramite appositi decreti attuativi, l'adozione come riferimento per la definizione della prestazione energetica, e di conseguenza, della classe

energetica degli edifici.

La predisposizione delle nuove norme è stata affidata, a livello europeo, al CEN (European Committee for Standardization) che ha costituito degli appositi comitati tecnici; in particolare il

comitato TC 89 si è occupato della redazione delle norme che disciplinano la prestazione termica degli edifici e dei suoi componenti.

Il lavoro di tale comitato si è incentrato in primo luogo sullo sviluppo della norma EN ISO 52016-1 (che sostituisce la EN ISO 13790:2008) e quindi dello sviluppo di alcune norme a suo

supporto, alcune di nuova emanazione ed altre che si configurano come revisioni di norme già esistenti.

In particolare al primo gruppo appartengono:

        - la già citata EN ISO 52016-1 che disciplina il calcolo del fabbisogno energetico per riscaldamento e raffrescamento, le temperature interne ed i carichi

      termici sensibili e latenti;

        - la 52010-1 che disciplina la conversione dei dati climatici per i calcoli energetici,

        - le 52022-1 e 52022-3 che definiscono le caratteristiche luminose e solari per dispositivi di protezione solare in combinazione con vetrate;

        - le 52003-1 e 52018-1 che definiscono gli indicatori, i requisiti e le valutazioni relative alla prestazione energetica del fabbricato.

Al secondo gruppo appartengono norme già note ai progettisti termotecnici e certificatori energetici ovvero:

- le EN ISO 10077-1 e EN ISO 10077-2 (prestazioni e caratteristiche degli elementi trasparenti);

- la EN ISO 13786 (caratteristiche termiche dinamiche dei componenti opachi), EN ISO 6946 (trasmittanza e resistenza termica dei materiali)

- la EN ISO 13370 (scambio termico attraverso il terreno)

- la EN ISO 13789 (coefficienti di trasferimento del calore per trasmissione e ventilazione)

- le EN ISO 10211 e EN ISO 14683 (per la valutazione dettagliata e semplificata delle temperature e dei flussi termici attraverso i ponti termici).

Nei confronti delle norme del primo gruppo l’ente normatore italiano di competenza, il C.T.I., ha intrapreso l’iter che ne consentirà il recepimento su territorio italiano, tramite la definizione degli

allegati nazionali, e che culminerà con l’emissione della nuova serie delle specifiche tecniche UNI/TS 11300 con l’obiettivo di rispettare le tempistiche dettate  dalla direttiva EPBD : allo stato

attuale si prevede che esse entreranno in inchiesta pubblica tra la fine del mese di settembre e l’inizio del mese di Ottobre 2019.

La loro emanazione definitiva e quindi l’ingresso nel corpo normativo della UNI sono previsti tra la fine del 2020 e l’inizio del 2021.


Il ruolo centrale della UNI EN ISO 52016-1:2018


 

Il fulcro della nuova piattaforma normativa è rappresentato dalla EN ISO 52016-1 (recepita in Italia come UNI EN ISO 52016-1:2018) che ha il compito di colmare il vuoto lasciato dalla EN ISO

13790 che per circa 15 anni ha rappresentato la “spina dorsale” del calcolo del fabbisogno energetico degli edifici; in particolare ad essa si deve l’attuale calcolo del fabbisogno energetico utile

per riscaldamento e raffrescamento su base mensile, metodologia che nel contesto italiano è stata adottata nell’ambito della UNI/TS 11300-1 (tanto nella prima versione del 2008 che in quella

successiva del 2014).

In questa stessa norma era definito anche un metodo dinamico orario “semplificato”, poco diretto e trasparente, che non ha mai trovato applicazione pratica

La UNI EN ISO 52016-1:2018 rispetto al dispositivo tecnico che sostituisce prevede fondamentalmente:

          la revisione del metodo mensile per il calcolo del fabbisogno energetico degli edifici, nell’ambito del quale è stato eliminato il metodo stagionale (ovvero l’individuazione dei periodi di        

riscaldamento e raffrescamento sulla base di un bilancio tra perdite energetiche ed apporti dell’involucro)

          la sostituzione del metodo orario semplificato con un metodo orario più dettagliato.

          nuovi e più articolati criteri per la zonizzazione termica

Su base oraria e mensile, tale norma disciplina sia il calcolo del fabbisogno di energia termica sensibile per il riscaldamento ed il raffrescamento che il fabbisogno di energia termica latente per

deumidificazione.

La novità sostanziale è rappresentata dal fatto che, su base oraria, essa definisce anche le metodologie per:

          il calcolo della temperatura degli ambienti interni

          il calcolo del carico termico sensibile per riscaldamento e raffrescamento,

          il calcolo del carico termico latente e l’umidità per l’umidificazione e la deumidificazione,

          il calcolo del carico termico di progetto sensibile e latente per riscaldamento e raffrescamento,

          la determinazione delle condizioni dell’aria di mandata da fornire per l’umidificazione e/o la deumidificazione.