CALCOLO DEI CARICHI TERMICI ESTIVI
Cooling Loads
Contributo
degli apporti di calore per trasmissione
Tutti gli apporti per trasmissione
termica attraverso l'involucro dell'ambiente, calcolati separatamente
per ogni componente, sia in regime transitorio (muri) che
in regime stazionario (porte, finestre, tamponamenti
interni, ecc.), contribuiscono
al valore orario del carico termico attraverso la funzione
di trasferimento ambiente per la conduzione.
La procedura per valutare il contributo
orario per trasmissione è la seguente:

nella
quale :
Qt
è il carico termico ambiente all’ora t;
q
è la somma di heat gain all’ora t;
D
è l’intervallo di tempo;
v0,v1,…w0,w1….
sono i coefficienti della funzione di trasferimento. Essi
dipendono dal valore D , dalla natura dell’heat
gain (parte radiante e parte assorbita dalle pareti),
a dall’inerzia dell’ambiente (capacità di immagazzinamento
di calore dell’ambiente). Il loro calcolo è fatto in base
a quanto riportato nelle tabelle 31 e 32 a pag 26.35 sempre
del dell’Ashrae Handbook Fundamentals 1985.
Inoltre i coefficienti delle funzioni
di trasferimento vengono moltiplicati per il fattore FC che
rappresenta la frazione del calore in ingresso che viene ceduto
all’esterno e che quindi non apparirà come cooling load. Tale
coefficiente viene calcolato in accordo alla Eq. 36 di pag.
26.34:

dove kT è la conduttanza unitaria
delle pareti [W/m°C]. Esso è dato dalla relazione

in cui LF è la lunghezza delle
pareti esterne [m], km, kf, kp [w/m2°C] sono rispettivamente
le trasmittanze di muri, finestre e porte, Am, Af, Ap le loro
superfici.
Contributo
degli apporti di calore per irraggiamento solare.
Il metodo seguito è analogo a quanto
descritto in 10.1 per trasmissione. La somma dei guadagni
solari attraverso tutte le superfici vetrate è elaborato secondo
la relazione di convoluzione (Pag.26.34 - Eq. 38) utilizzando
i coefficienti determinati in base alle tabelle (Pag.26.35
tab. 31) e (Pag 26.35 tab 32 parte I). I valori v0 e v1 sono
moltiplicati per Fc come esplicato prima in precedenza.
Contributo
dell'apporto di calore per occupazione degli ambienti.
L'apporto di calore per occupazione
degli ambienti è separabile in due componenti: una dovuta
all'interscambio radiativo con le superfici interne dell'ambiente,
l'altra dovuta allo scambio convettivo con l'aria interna.
Quest'ultima contribuisce istantaneamente al carico termico
secondo i coefficienti (Pag.26.35 - Tab.32 parte IV). La componente
radiativa è invece dipendente dalla temperatura superficiale
corporea; il contributo al carico dovuto a questo componente
viene valutato utilizzando i coefficienti della radiazione
solare (Pag.26.35 - Tab 32 parte I) nella relazione (Pag.
26.34 - Eq. 38).
Contributo
degli apporti di calore dovuti alle apparecchiature interne.
La presenza di sorgenti endogene
di calore nell'ambiente, quali computer, stufe, ecc. contribuisce
al carico termico attraverso un meccanismo analogo a quello
esposto per gli occupanti.
Contributi
degli apporti di calore dovuti alle luci interne.
Le luci interne contribuiscono
al carico termico in modo misto convettivo/radiativo in funzione
del tipo di lampada (incandescente, fluorescente, al tungsteno,
ecc.) e dal montaggio (in vista, incassate, ecc). Vale anche
per il calcolo dell'illuminazione la relazione (Pag. 26.34
- Eq. 38) con l'applicazione dei coefficienti determinati
in (Pag. 26.35 - Tab. 32 parte III) secondo la tabella (Pag.
26.19 - Tab. 15).
Contributo
al carico per infiltrazioni.
I guadagni di calore dovuti alle
infiltrazioni si mescolano direttamente all'aria ambiente.
Di conseguenza sono immediatamente riscontrabili come contributo
al carico ambiente senza l'utilizzo delle funzioni di trasferimento.
Contributi
di tipo latente.
Gli apporti di tipo latente (occupazione,
apparecchiature, infiltrazioni, ecc.) si addizionano istantaneamente
all'aria ambiente e pertanto non richiedono elaborazioni attraverso
le funzioni di trasferimento.
Determinazione
del carico termico totale.
Il carico risulta pertanto:

COLLEGAMENTI: